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La certificazione energetica degli edifici:
strumento innovativo di risparmio energetico.

La Direttiva Europea 2002/91/CE del Parlamento e del Consiglio del 16 dicembre 2002 impone, tra le varie cose, che, a decorrere dal 2006, si debba obbligatoriamente procedere alla certificazione energetica degli edifici. Questa procedura era già stata introdotta in Italia dalla legge 10/1991, ma non era mai stata attuata per l’assenza delle pur previste, ma mai emanate, regole tecniche di attuazione, inizialmente spettanti ai Ministeri di competenza e successivamente demandate alle Regioni. La pubblicazione della Direttiva che, ricordiamo, è vincolante per gli Stati membri, ha reso di grande attualità questo tema, come è testimoniato dall’istituzione di commissioni e gruppi di lavoro legislativi e normativi, dall’organizzazione di convegni, corsi e seminari.

La direttiva richiede agli stati membri di provvedere affinché gli edifici di nuova costruzione e gli edifici esistenti che subiscono ristrutturazioni importanti, se di superficie totale superiore a 1000 m2, soddisfino requisiti minimi di rendimento energetico, intendendo per rendimento energetico “la quantità di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi, fra gli altri, il riscaldamento e il raffreddamento”. L’attestato di rendimento energetico deve essere messo a disposizione in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio e in esso devono essere riportati “dati di riferimento che consentano ai consumatori di valutare e raffrontare il rendimento energetico dell’edificio” e “raccomandazioni per il miglioramento del rendimento energetico in termini di costi-benefici”.

Secondo il legislatore europeo, la certificazione energetica degli edifici è uno strumento di trasformazione del mercato immobiliare, che ne migliori la trasparenza e l’efficienza fornendo ai potenziali acquirenti e locatari una informazione oggettiva delle prestazioni energetiche (e delle relative spese) dell’immobile da acquistare o affittare. Essa è propedeutica tanto alla progettazione di nuovi edifici ad elevate prestazioni che alla ristrutturazione complessiva degli edifici. La certificazione dovrebbe quindi portare positivi effetti sul valore di mercato degli immobili ed incentivare nel medio termine la riqualificazione degli edifici a bassa prestazione energetica.

La nuova direttiva fissa azioni ed interventi concreti, stabilendo l’obbligo per gli Stati membri di dotarsi di strumenti per il controllo e la valutazione della prestazione energetica degli edifici tenendo conto delle condizioni climatiche locali, degli apporti gratuiti interni e dell’efficienza degli impianti al fine del contenimento dei consumi e dei costi. A tal fine il testo fissa delle linee guida relative ai principali elementi da prendere in considerazione da parte degli Stati membri:

  • il quadro generale per la metodologia di calcolo del rendimento energetico
  • requisiti minimi per gli edifici nuovi
  • requisiti minimi nel caso di ristrutturazione di edifici di grande metratura e sottoposti ad importanti ristrutturazioni
  • la certificazione energetica degli edifici
  • l’affissione e l’informazione pubblica dei parametri della certificazione
  • l’ispezione periodica degli impianti termici e di condizionamento e la perizia degli impianti con generatori oltre i 15 anni.

Il Format dell’attestato di Certificazione sarà improntato alla massima chiarezza e semplicità

(per es. un’etichetta di facile comprensione). Ogni cittadino dovrebbe essere in grado di comprendere le informazioni contenute nel certificato e di confrontare certificati relativi ad edifici diversi, come già accade nel settore degli elettrodomestici dove è stata introdotta l’etichetta energetica comunitaria. Un attestato leggibile è fondamentale affinché il cittadino possa partecipare attivamente al processo di certificazione e sia quindi in grado di decidere interventi di miglioramento della prestazione energetica del proprio edificio.

Gli obbiettivi della certificazione: 

  • MIGLIORARE LA TRASPARENZA DEL MERCATO IMMOBILIARE FORNENDO AGLI ACQUIRENTI ED AI LOCATARI DI IMMOBILI UN INFORMAZIONE OGGETTIVA E TRASPARENTE DELLE CARATTERISTICHE (E DELLE SPESE) ENERGETICHE DELL’IMMOBILE.
  • INFORMARE E RENDERE COSCIENTI I PROPRIETARI DEGLI IMMOBILI DEL COSTO ENERGETICO LEGATO ALLA CONDUZIONE DEL PROPRIO “SISTEMA EDILIZIO” IN MODO DA INCORAGGIARE INTERVENTI MIGLIORATIVI DELL’EFFICIENZA ENERGETICA DELLA PROPRIA ABITAZIONE.
  • LA CERTIFICAZIONE CONSENTE AGLI INTERESSATI DI PRETENDERE DAL FORNITORE (VENDITORE) DI UN IMMOBILE INFORMAZIONI AFFIDABILI SUI COSTI DI CONDUZIONE.
  • L’ACQUIRENTE DEVE POTER VALUTARE SE GLICONVIENE O NO SPENDERE DI PIÙ PER UN PRODOTTO MIGLIORE DAL PUNTO DI VISTA DELLA GESTIONE E MANUTENZIONE.
  • ANCHE I PRODUTTORI ED I PROGETTISTI POSSONO CONFRONTARSI IN TEMA DI QUALITÀ EDILIZIA OFFERTA.
  • I PROPRIETARI CHE APPORTANO MIGLIORAMENTI ENERGETICI IMPORTANTI MA POCO VISIBILI, COME ISOLAMENTI DI MURI, TETTI, ETC., POSSONO VEDER RICONOSCIUTI I LORO INVESTIMENTI.

  

Ruolo dello sviluppo tecnologico 

La ricerca tecnologica deve fornire le nuove tecnologie, i materiali e le conoscenze per la loro applicazione nonché il supporto alla definizione della normativa sulla certificazione e la diagnosi energetica. Potrebbe inoltre essere utile la realizzazione di un confronto;da un lato esempi di tecnologie, materiali, componenti e sistemi costruttivi tradizionalmente impiegati nell’edilizia, e dall’altro, materiali innovativi e soluzioni tecniche “mirate” ai fini del confort e del miglioramento della prestazione energetica degli edifici. Lo scopo finale dovrebbe essere quello di fare capire, tanto al progettista quanto al fruitore finale, quale fra le diverse soluzioni risponde maggiormente alla normativa sulla certificazione energetica.

A titolo di esempio, si riporta un possibile schema di certificato energetico. La freccia rossa indica il consumo energetico, espresso KWh/m2 (kilowattora/ m2), di un edificio costruito con materiali e sistemi costruttivi tradizionali, e la conseguente classificazione. La freccia blu fa vedere la differenza di classe ottenuta utilizzando materiali e soluzioni tecniche innovative.

È bene sottolineare che ad ogni classe (A,B,C….L) coincide un consumo energetico o per meglio dire un costo annuo. Tale costo (quantità di gasolio consumato) sarà tanto minore quanto più alta è la classe di appartenenza.

 

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